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Viaggio a Roma

24. 25. Viaggio a Roma

24. 25.
anno 1209
Il papa osservando attentamente nel frate suddetto l’abito strano, il volto spiacevole, la barba incolta, i capelli arruffati, le sopracciglia cespugliose e nere mentre si faceva leggere la richiesta del frate così ardua e di esecuzione impossibile, lo disprezzò e gli disse: “Vai, fratello, e cerca i porci co’ i quali, più che con gli uomini, ti devi confrontare; rotolati nella melma, consegna loro la Regola e il tuo commento, e metti in pratica l’esercizio della predicazione”.
Francesco appena sentì queste parole, chinato il capo uscì e dopo avere alla fine trovato i maiali si rivoltolò con loro nel fango tanto a lungo da esserne imbrattato da cima a fondo. Poi, tornato in concistoro, si presentò al cospetto del Papa dicendo: ”Signore ho fatto come mi hai ordinato. Ti prego ora di esaudire la mia richiesta”.
Il papa pieno di ammirazione, visto quel fatto si dispiacque moltissimo di avere disprezzato quell’uomo; cambiata opinione, ordinò che costui si lavasse e ritornasse da lui. F., pulitosi da fango, si affrettò a ritornare. Il papa commosso accolse la richiesta, e con privilegio della Chiesa romana confermò a F. il diritto di predicare; insieme accolse la richiesta di fondare un Ordine e lo congedò con la sua benedizione.
Chronica Maiora, Ruggero di Wendover, Matteo Paris
3 Compag, cap XII 46-51
TDC vita I, parte I, cap XIII