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Lino Tardia

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Lino Tardia nasce a Trapani nel 1938. Conseguita la maturità artistica, rifiuta l’incarico di docenza in Discipline Pittoriche in un liceo artistico di Palermo e si trasferisce a Roma, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti. Qui conosce Renato Guttuso, del quale è prima allievo e poi assistente. Il realismo guttusiano influenza il suo linguaggio, che inizialmente si concentra sulla realizzazione di paesaggi siciliani connotati dalla vivacità della tavolozza e dalla pulizia delle linee.

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Lino Tardia / Tra regola e emozione | Galleria d'Arte Edarcom Europa | 2006

Lino Tardia / Il mare della memoria | Galleria d'Arte Edarcom Europa | 2022

Lino Tardia nasce a Trapani nel 1938. Conseguita la maturità artistica, rifiuta l’incarico di docenza in Discipline Pittoriche in un liceo artistico di Palermo e si trasferisce a Roma, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti. Qui conosce Renato Guttuso, del quale è prima allievo e poi assistente. Il realismo guttusiano influenza il suo linguaggio, che inizialmente si concentra sulla realizzazione di paesaggi siciliani connotati dalla vivacità della tavolozza e dalla pulizia delle linee.

Inizia a esporre alla fine degli anni Cinquanta e tiene la sua prima personale all’inizio degli anni Sessanta. Sono gli anni della Dolce vita e Tardia entra in contatto e stringe rapporti di amicizia con molti dei più noti personaggi dello spettacolo, del cinema e della cultura. Nella metà degli anni Sessanta, passando per un breve periodo informale, abbraccia l’idea di una nuova figurazione secondo la maniera di Francis Bacon, che conosce durante un soggiorno a Londra. In una continua evoluzione ispirata a una convivenza tra architetture geometriche e profondità metafisiche, Tardia approda alla ricerca più recente a partire dalla fine degli anni Settanta. L’esperienza giovanile di assistente agli scavi del sito archeologico di Mozia, l’antica città fenicia sull’isola di San Pantaleo vicino Trapani, riaffiora attraverso il ricordo della scultura antropomorfa della Madre fenicia (V-VI secolo a.C.) il cui plasticismo figurativo, in equilibrio tra linee arcaiche e stilizzate, ne ispira lo stile pittorico. Temi quali la memoria, il legame ancestrale con la natura della terra siciliana, il mito dell’Iliade e dell’Odissea, divengono centrali nel linguaggio della maturità che si compone non più solo di pittura ma anche di interventi scultorei applicati sulla tela e realizzati con materiali vinilici esaltati dalla foglia d’oro zecchino.

Tra le tante mostre in Italia e all’estero (Londra, Parigi, New York, Chicago, Houston, Ottawa, Tripoli) si segnalano, come tappe più significative, la personale In viaggio con i Fenici, presentata nel 1996 alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Spoleto e nel 1997 al Convento San Rocco di Trapani, e l’antologica La scatola dei miti presso il Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma nel 2009. Tardia ha ricoperto, tra il 2001 e il 2008, l’incarico di docente di pittura presso la RUFA (Rome University of Fine Arts) e del suo lavoro si sono occupati alcuni tra i più importanti esponenti della critica nazionale. Nel 2003 è stato insignito della Medaglia d’Oro per i Benemeriti della Cultura della Presidenza della Repubblica Italiana. Lino Tardia muore a Roma nel 2021.