27. Il figlio del cavaliere

27.
Pellegrinando per diverse e vaste regioni Francesco giunse un giorno nella citta` di Toscanella. Un cavaliere del luogo gli offri` ospitalità` nella sua casa. Il figlioletto di lui, l’unico che aveva, era zoppo e tanto gracile da dover restare ancora nella culla, pur avendo oltrepassato l’eta` dell’allattamento. Il cavaliere si getto` ai piedi di quell’uomo di Dio e gli chiese che glielo guarisse. Il santo si riteneva del tutto indegno e incapace di una simile efficacia e grazia e a lungo si rifiuto`; ma poi, vinto dalle insistenti implorazioni, acconsenti`. Dopo aver pregato, stese le mani sul fanciullo e lo invito` a levarsi; quello immediatamente, tra la gioia dei presenti, nel nome del Signore nostro Gesu` Cristo, balzo` risanato e comincio` a camminare di qua e di la` per la stanza.
Tommaso da Celano, “Vita di san Francesco d’Assisi”, I I XXIII