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Felicita Frai

felicita frai

Felicita Frai, all’anagrafe Felice Frajova, nasce a Praga nel 1909.

In quegli anni la capitale ceca, sotto l’impero di Francesco Giovanni, è crocevia di culture e vive un periodo di grande fermento artistico.

GRAFICA D'ARTE

Felicita Frai, all’anagrafe Felice Frajova, nasce a Praga nel 1909. In quegli anni la capitale ceca, sotto l’impero di Francesco Giovanni, è crocevia di culture e vive un periodo di grande fermento artistico. Nel 1930 interrompe gli studi universitari presso la città natale mossa dal forte desiderio di studiare pittura e decide di trasferirsi in Italia. Vive a Trieste per sei anni e poi si trasferisce a Ferrara, dove diviene allieva del maestro Achille Funi con il quale intraprenderà anche una relazione sentimentale. Dall’artista ferrarese apprende la tecnica dell’affresco e con lui collabora alla decorazione della Sala dell’Arengo del Palazzo Municipale di Ferrara. Nel 1937 si trovano insieme a Tripoli, in Libia, per affrescare la Chiesa di San Francesco Nuovo.

Il suo primo debutto internazionale avviene nel 1938 quando partecipa alla Biennale d’Arte di Venezia, manifestazione alla quale parteciperà nuovamente dieci anni dopo.

Nei primi anni ’40 si stabilisce a Milano dove, in un primo momento, fatica ad affermare il proprio talento artistico. Negli anni della guerra entra nel circolo dei più grandi artisti italiani e conosce, tra gli altri, Carlo Carrà, Giorgio Morandi e Giorgio De Chirico. Partecipa a diverse edizioni della Triennale di Milano nel decennio compreso tra il 1945 e il 1955.

Protagonista delle sue opere è la figura femminile: le sue bambine, le sue donne, vestite, nude o seminude, realizzate con diverse tecniche, prendono forma in infinite variazioni.

Verso la fine degli anni ’40 l’artista si dedica, per un breve periodo, all’illustrazione di libri, tra cui Viaggio attraverso lo specchio di Lewis Carroll (1947) e L’albero del riccio di Antonio Gramsci (1948). Nel 1970 la sua città natale le dedica una retrospettiva. Nel 2001 la città di Milano le conferisce l’Ambrogino d’Oro.

Sempre a Milano, muore nel 2010 all’età di 100 anni.